Antefatto: la serie nacque nel puro faceto, dopo qualche scambio su LinkedIn con cui si discettava sulla possibile “classe” del DPO. E così ne seguirono dei ragionamenti, anche piuttosto argomentati nati da conoscitori di RPG con probabilmente troppo tempo libero.
Ci si è chiesti se potesse essere un tank, che aggra tutta l’insofferenza verso gli obblighi di compliance. Oppure un dps, pronto a bastonare con gli audit. O altrimenti un healer, pronto ad accompagnare nella risoluzione delle non conformità. O più propriamente un caster con la second opinion carica e pronta.
Alla fine si convenì che, tecnicamente parlando, quella del DPO è una role class hybrid, vista la necessità di doversi adattare alla partita in gioco con l’approccio risk based che lo contraddistingue. E non può essere altrimenti.
Ma non è bastato fare questo…l’ispirazione ha portato a creare qualche archetipo personaggio. E si sa, quando va così diciamo che il contenuto si scrive da solo. Attenzione: tutto è ispirato a fatti realmente accaduti!
DPO Alignment Chart
Indossando i nerd glasses, eccoci qui! Le principali classi-archetipo del DPO, come se fossero quelle del Manuale del Giocatore (o dei Mostri, a seconda del punto di vista…). Con tanto di punti di forza e punti deboli e suggerimenti di ingaggio.
L’agente Taclkeberry (L/G): https://www.linkedin.com/posts/stefano-gazzella_dpo-gdpr-meme4gdpr-activity-7116701256454221825-9UH5/
Il Giudice Morton (L/E): https://www.linkedin.com/posts/stefano-gazzella_dpo-gdpr-meme4gdpr-activity-7119237970057961472-UTGs/
Il parruccone impomatato (N/E): https://www.linkedin.com/posts/stefano-gazzella_dpo-gdpr-meme4gdpr-activity-7121767148946927616–kXs/
Lo Splendido (C/G) – https://www.linkedin.com/posts/stefano-gazzella_dpo-gdpr-meme4gdpr-activity-7124326520302485505-VOUw/
L’Accumulaincarichi (C/N) – https://www.linkedin.com/posts/stefano-gazzella_dpo-gdpr-meme4gdpr-activity-7126863224620134400-7p-5/
Il Fantasma (C/E) – https://www.linkedin.com/posts/stefano-gazzella_dpo-gdpr-meme4gdpr-activity-7129399943722598401-KtRR/
Il Moralizzatore (L/N) – https://www.linkedin.com/posts/stefano-gazzella_dpo-gdpr-meme4gdpr-activity-7131936648098983936-peQg/
Il Bonaccione (N/G) – https://www.linkedin.com/posts/stefano-gazzella_dpo-gdpr-meme4gdpr-activity-7134473370468818944-JgVw/
Il DPO medio (N/N) – https://www.linkedin.com/feed/update/urn:lihttps:/www.linkedin.com/posts/stefano-gazzella_dpo-gdpr-meme4gdpr-activity-7137010077403656192-xO8K/
Perchè tutto questo?
La domanda è probabile che sia emersa. La risposta mi sembra doverosa. Non per una excusatio non petita, ma per me stesso. E per difendere il valore della creatività anche in un campo – qual è il diritto e LinkedIn – terribilmente infestato da mentalità boomer. Per cui bisogna essere seriosi, o tirarsela da morire.
Ebbene: quando ho ricevuto questo messaggio su LinkedIn, ammetto che il mio riflesso pavloviano è stato quello di sentirmi in difetto.
Dopodiché una riflessione è stata d’obbligo: è il mio feed, un mio post. Naturale che ci siano anche commenti negativi, non è che ci si aspetta solo applausi. E quindi ben venga che si sia criticati. Ben venga il non piacere. Ma male, malissimo, sarebbe rinunciare al proprio tone-of-voice e alla creatività per qualche ombra sulla parete. I feedback, invece, quelli sì che sono preziosi. Sempre. Altrimenti si diventa prigionieri del proprio ego e di una gabbia di assordanti illusioni.
Perchè poi, alla fine, saremmo noi stessi a retrocedere. E per cosa, poi? Per un dislike? WHAT A DRAMA!
E quindi, possiamo trarre ispirazione per un approccio suggeritoci dai Korn. E quel fuck that! diciamolo sempre sorridendo.
Perchè bisogna riderci su. Un po’ di tutto. Anche e soprattutto di noi stessi quando ci prendiamo troppo sul serio. Cosa che capita nel pixel universe più spesso di quanto sarebbe proprio per creature pretesamente intelligenti.