Il social di Elon Musk X ha inserito a maggio 2024 una nuova Adult Content Policy in cui viene regolamentata la condivisione di contenuti da parte degli utenti, riconoscendo in premessa come una forma legittima di espressione artistica l’espressione sessuale in ogni sua forma, visiva o scritta.
Desideriamo che gli utenti possano creare, diffondere e consultare materiale correlato ad argomenti sessuali a patto che la sua realizzazione o diffusione sia avvenuta in maniera consensuale.
Molto probabilmente questa scelta è dettata dalla strategia che da tempo vorrebbe distinguere X da altri social network facendolo apparire come “più libero”, che non si esaurirà con questa policy la quale presenta non poche criticità di applicazione.
La definizione di contenuto per adulti è molto estesa e comprende tutto il materiale che raffigura nudità di adulti, comportamenti sessuali di tipo pornografico o finalizzati ad eccitare sessualmente, ivi inclusi nudità e comportamenti o simulazioni sessuali. Sono compresi anche i “contenuti generati da IA, fotografici o animati come cartoni, hentai o anime” e diventa inevitabile pensare all’art. 600-quater comma 2 c.p. che, occupandosi di pornografia virtuale riferita ai minori, definisce come immagini virtuali tutte quelle “realizzate con tecniche di elaborazione grafica non associate in tutto o in parte a situazioni reali, la cui qualità di rappresentazione fa apparire come vere situazioni non reali“.
La logica di gestione di questi contenuti transita attraverso una responsabilizzazione dell’utenza che carica gli stessi, nel riconoscimento di un’autonomia nella loro creazione, diffusione e nelle interazioni che però viene bilanciata proprio dalle regole dettate dalla policy.
La responsabilizzazione degli utenti
La regola generale presentata dalla Adult Content Policy è la seguente:
Puoi condividere nudi di adulti o comportamenti sessuali la cui realizzazione o diffusione sia avvenuta in maniera consensuale solo se vengono etichettati correttamente e se non vengono mostrati bruscamente.
Di conseguenza, l’impegno di X è quello di applicare le restrizioni ai contenuti contrassegnati affinché non siano visualizzabili da parte di minori, utenti che non hanno inserito una propria data di nascita all’interno del profilo o maggiorenni che però non desiderano visualizzare questa categoria di contenuti. Questo richiede di conseguenza l’impegno da parte dell’utente di modificare le impostazioni sui contenuti in modo tale da contrassegnarli correttamente.
Dal momento che è prevista la possibilità per tutti gli utenti di segnalare un contenuto non contrassegnato o altre violazioni, è prevista la possibilità per la piattaforma di applicare interventi correttivi, o di moderazione. Questa parola viene però evitata attentamente all’interno della policy e questo non sorprende per quanto già considerato sulla strategia di Musk. Ad esempio è prevista la modifica delle impostazioni dell’utente che non contrassegna correttamente i contenuti.
Nella policy vengono inoltre specificati alcuni divieti. Il primo, riguardante la condivisione dei contenuti in punti molto visibili come la foto del profilo o l’immagine d’intestazione.
Non puoi includere contenuti per adulti in aree ad alta visibilità su X, tra cui video in diretta, immagini del profilo, intestazioni, foto di copertina delle community o intestazioni delle liste. Tali contenuti devono essere rimossi e, in caso di ulteriori violazioni, potremmo impostare l’account in sola lettura o sospenderlo.
Le conseguenze prospettate per queste violazioni consistono nella rimozione dei contenuti, l’impostazione dell’account in sola lettura o la sua sospensione.
Nelle ipotesi più gravi, invece, che consistono nel caricamento di contenuti in violazione delle Regole di X e dunque: nudità non consensuale, promozione di servizi sessuali o istigazione a svolgerli, sfruttamento sessuale minorile, condotta sessuale violenta, contenuti indesiderati di carattere sessuale e oggettificazione esplicita, sesso con animali e necrofilia, è prevista la rimozione dei contenuti o la sospensione dell’account.
La policy presenta però almeno due criticità evidenti, entrambe riguardanti aspetti di privacy tutt’altro che di poco conto.
Le principali criticità
Senza entrare nel merito della scelta di applicare una Adult Content Policy, la quale beninteso può essere tanto dettata da ragioni di opportunità che di ammissione dell’incontenibilità del fenomeno all’interno del social, ci sono delle criticità che è impossibile non notare.
Innanzitutto, il nodo ricorrente del consenso. Ma un contenuto la cui generazione e diffusione sia non consensuale come può essere distinto da un contenuto consensuale? La strada intrapresa è quella dell’affidarsi alla responsabilizzazione dell’utente, il che però fa sorgere alcuni dubbi circa l’efficacia se non a fronte di segnalazioni e contestazioni. Senza dubbio però la situazione è destinata ad evolversi, e dunque bisognerà comprendere se e come questo medium verrà impiegato e soprattutto in che modo la piattaforma vigilerà sui contenuti.
Ulteriore elemento non di poco conto è quello della tutela dei minori. Ad oggi, le restrizioni operano in risposta ad una data di nascita inserita all’interno del profilo. E con un alert che indica il contenuto come destinato ad un pubblico maturo. Anche qui, qualche dubbio sorge circa l’efficacia di tale metodo e ci si attende un’evoluzione che possa ad esempio contemplare misure di age verification. Le quali sono tutt’altro che prive di conseguenza con riguardo a costi e perdita di utenza…
Insomma: la situazione è se non del tutto inedita quanto meno interessante. E potrà fornire non pochi spunti per chi si occupa di privacy online e social network e sa porsi le giuste domande.